Come raccontavo qui, l'unico vero proposito per il 2020 è di leggere un Adelphi al giorno, finché ne ho il tempo, finché altre incombenze me lo concedono, finché dura l’entusiasmo. L'ho chiamata Adelphiade, perché mi piace pensarmi come un eroe epico, del resto il narcisismo prende fogge strane, è cosa nota. Ho scoperto però che a Google Adelphiade non fa né caldo né freddo, quindi da questo giro cambio il nome nel titolo con buona pace mia, del mio ego e pure di Omero che secondo me un po' sta cosa la vedeva di buon occhio.
Del resto lui ne sa più di Odisseo che di Seo.
Post doppio, anche questa volta. Sono veramente in ritardo con le microrecensioni, ma importante è che la lettura prosegua, la meraviglia resti desta, e le cose si mettano a posto.
Sarei quasi restio a farne parola, in fondo è cosa conosciuta più che conosciuta, ma siamo in quarantena forzata, tutti a casa, tutti chiusi dentro per colpa di un virus che si sta dando parecchio da fare.
So di molti che in questi giorni non stanno leggendo come e quanto avrebbero voluto e, anzi, dato per scontato. L'idea di avere tempo a disposizione sollecitava la fantasia, poi la realtà, la cruda essenza dei fatti che accadono, è come se avesse stemperato, sopito, annebbiato.
Eppure io credo che anche in questi momenti, i libri siano rifugio e, di più, diano quell'appoggio duro e sicuro che servirà da base al momento dello slancio per ripartire.
Me ve ce lo auguro.
L'hashtag social è #unadelphialgiorno.
Commentate, se vi va, e ditemi se avete scoperto qualche libro interessante con queste piccole note di lettura.
GIORNO 50
Leonardo Sciascia, A ciascuno il suo, Fabula 24
Pubblicato nel 1966, questo romanzo di Sciascia si può collegare per tema e ambientazione a Il giorno della civetta, pubblicato cinque anni prima. La vicenda ruota attorno ad un duplice omicidio: il farmacista Manno e il dottor Roscio, amici e compagni di caccia, vengono ritrovati cadaveri, uccisi assieme a uno dei loro cani, da un'arma da fuoco durante una battuta di caccia. A ingarbugliare la faccenda, il fatto che il farmacista avesse ricevuto una lettera anonima giorni prima in cui veniva minacciato di morte. Se l'investigazione ufficiale procede dando credito a questo indizio (e alle conseguenti motivazioni passionali che v'erano alluse), un privato cittadino, Paolo Laurana, professore di italiano e latino, decide di indagare per proprio conto, seguendo un indizio riscontrato nella lettera. Poteri forti, omertà, intreccio tra politica e affari, criminalità organizzata: questi i personaggi che, nello sfondo, rappresentano ad un tempo le tappe della ricerca della verità di Laurana e gli ostacoli che ogni cittadino sano si trova a dover fronteggiare.
GIORNO 51
Sándor Márai, Le braci, Biblioteca 358
Un libro sull'attesa, sullo scorrere del tempo,
sulla solitudine, sull'amicizia e sul rancore, questo, famosissimo, dello scrittore ungherese, pubblicato nel 1942, ma riscoperto in seguito. Due i protagonisti, amici d'infanzia, entrambi educati in un collegio militare per aristocratici a Vienna. Condividono tutto e tutto affrontano insieme, costruendo un'amicizia solidissima e frequentandosi con assiduità, anche quando uno dei due Henrik si sposa con una bellissima donna, Krisztina. Sarà questa a segnare per sempre il rapporto tra i due, che si conclude con una fuga improvvisa di Konrad. Quarantuno anni dopo, Henrik riceve una lettera in cui l'amico di un tempo lo avvisa di essere in paese e di volerlo incontrare. Sarà l'ultima cena a fornire l'occasione per tirare le fila di un'amicizia, di due esistenze, di alcuni valori che non esistono più, così come il mondo che li aveva eretti e difesi.
GIORNO 52
Georges Simenon, Il gatto, Gli Adelphi 400
Un uomo, una donna, un matrimonio in tarda età che, per entrambi, è il secondo. Un animale a testa: un pappagallo per lei, un gatto per lui. E un lungo, lunghissimo silenzio. I due convivono e non si parlano. Vivono sotto lo stesso tetto ma ciascuno come fosse solo, attento soltanto alle proprie cose e a perfezionare quelle minime azioni che possono dare noia o fastidio all'altro. Ogni tanto si scrivono qualche biglietto. Poche parole, niente più. Alla base di questa assurda convivenza due atti crudeli, perpetrati ai danni dell'animale altrui.
Oltre a questo, l'indagine di Simenon sprofonda nelle pieghe di questa relazione e ne mette in luce, a fianco ai caratteri sopra accennati, anche quelli più patetici, che gravitano attorno a ciò che abbiamo imparato a chiamare amore.
GIORNO 53
Anonimo, Il fisiologo, PB 22
Sembra che questo volumetto sia
stato scritto tra il II e il IV secolo dopo Cristo,
ad Alessandria, e da qualcuno appartenente all'ambiente gnostico.
Sta alla base di quella fiorente produzione soprattutto medievale, di bestiari che tanto affascinò i letterati nel corso del tempo. Si articola in brevi capitoletti, ciascuno dedicato alle caratteristiche di alcuni animali e pietre, dei quali si mette in luce la peculiarità. Oltre a questo, c'è un livello più profondo e simbolico, che permette di usare l'interpretazione degli animali e delle pietre come fossero lettere del linguaggio segreto della natura e di Dio. Attraverso le figure degli animali, il testo indica quali comportamenti sono da tenere e quali da evitare per la salvezza.
GIORNO 54
Roy Lewis, Una passeggiata con Mr. Gladstone, PB 355
Il Mr Gladstone in questione è personaggio storico realmente esistito e reale era la sua pervicacia nel redimere le prostitute, affidandole alle cure della moglie, che aveva dato vita a numerosi asili dove poter accoglierle. Nella fantasia di Lewis, il congegno narrativo scatta facendo incontrare il puritano con il libertino, l'autore misterioso dell'autobiografia La mia vita segreta, nella quale l'anonima vittoriano dà conto di una esistenza dedicata al piacere sessuale (si trova in italiano pubblicata sia da ES sia da Newton&Compton). Sarà costui a condurre Gladstone in camera di una famosissima cortigiana, Cora Pearl, già amante di Napoleone III. Cosa accadrà?
GIORNO 55
Georg Groddeck, Il libro dell'ES. Lettere di psicoanalisi a un'amica, Biblioteca 8
Georg Groddeck era un medico, lo diventò
quasi forzatamente e si dedicò alla disciplina e alla pratica in modo eccentrico, senza cedere di un millimetro alla sua natura funambolica e originalissima. Questo libro raccoglie le lettere Groddeck scrisse e spedì a una amica (forse qualcosa di più, per un certo tempo) alla quale cerca di spiegare che cosa egli intendesse per ES (e, conseguentemente, che cosa fosse la psicoanalisi, come si comporta l'inconscio, quali atti, comportamenti, abitudini, scelte di vita etc. possono trovare chiarimento se ricondotti all'azione libera e creatrice dell'ES). Soprattutto, Groddeck cerca di mostrare il legame indissolubile tra psichico e fisico e come anzi molte patologie, dalle meno gravi (anzi, dai semplici disturbi) fino alle peggiori, possano interpretarsi come messaggi dell'ES. Nota a margine: fu proprio Groddeck a usare questo termine, che venne poi accettato e introdotto nei propri scritti dallo stesso Freud.
GIORNO 56
Peter Cameron, Un giorno questo dolore ti sarà utile, Gli Adelphi 371
Il protagonista di questo romanzo, James, vive a New York, ha diciotto anni, due genitori divorziati e ricchi, una sorella con la quale ha un rapporto a dir poco ruvido, nessuna voglia di andare al college e un passatempo: cerca case coloniche nel Midwest, dove sogna di trasferirsi. Durante il giorno lavora nella galleria d'arte della madre, dove non entra quasi mai nessuno, assieme al direttore, John, col quale coltiva uno dei due rapporti significativi della sua esistenza. L'altro è con la nonna, alla quale fa spesso visita e con la quale riesce a parlare di sé e delle sue emozioni. Il centro del romanzo è costituito da uno scherzo che James fa, abbastanza inconsapevolmente, ai danni di John; rendersi conto di ciò che ha fatto e delle ripercussioni che questa azione ha, segna il percorso di sviluppo del personaggio, narrato da Cameron con uno stile accattivante e sapiente, non retorico, in cui il dialogo lavora alla perfezione.
GIORNO 57
Fernando Pessoa, Pagine esoteriche, PB 391
Pessoa aveva un interesse per l'esoterismo, lo
gnosticismo, i misteri, le iniziazioni, i culti
segreti, la magia, gli ordini segreti etc. Ha lasciato moltissimo materiale manoscritto sul tema, oltre ad articoli su rivista. Questo libro raccoglie materiale preso da entrambe le fonti e lo accosta per il godimento di quei lettori interessati ad approfondire la personalità e le conoscenze e le credenze di un personaggio che, come poeta, aveva sicuramente qualcosa da dire.
GIORNO 58
Giacomo Casanova, Il duello, PB 78
Casanova è certo uno dei Veneziani più famosi della storia, capace con le sue avventure libertine di costruirsi un personaggio così inalterabile che il cognome è passato a indicare un tipo: il seduttore, lo sciupafemmine, il conquistatore ardito e mai domo. Visse in un momento storico eccezionale, contrastato, combattuto, un'epoca che sarebbe stata di svolta per l'Europa e non solo conobbe molti grandi uomini nei suoi molteplici viaggi. Questo libro, che in qualche misura prefigura la sua opera maggiore (Storia della mia vita: si trova per Mondadori e anche per Newton&Compton), racconta di un viaggio compiuto da Casanova in alcune capitali europee e, sopratutto, dell'avventura occorsagli a Varsavia, mentre soggiornava dal re di Polonia. Un'avventura d'onore che dovette essere risolta ricorrendo al duello e che per un misto di acume e fortuna non si risolse in modo tragico.
GIORNO 59
Ernst Weiss, Jarmila, PB 483
Una storia d'amore boema, questo il sottotitolo. Jarmila è invece il nome proprio della bellissima donna, già però sposata, amata da Bedřich, un giovane e aitante orologiaio che arriva nel villaggio abitato dalla donna. Sempre Bedřich è colui che narra questa storia d'amore, di passione e di dolore a un commesso viaggiatore - il primo io narrante - che incontra in una trattoria a Praga. L'uomo cincischia con un orologio comprato a poco prezzo, perché ha dimenticato il proprio a casa e che non dà l'ora giusta anzi, scombina lo scorrere del tempo. Ed è questa la chiave di lettura del racconto di Weiss, trovato nella sua stanza dopo il suicidio e pubblicato postumo. Una riflessione narrativa sulle occasioni che capitano nell'esistenza e sul momento in cui esse capitano, che può apparire a volte in anticipo, a volte in ritardo, rispetto a un'idea di orario che forse non è dato sperimentare mai.
GIORNO 60
Mordecai Richler, Il mio biliardo, La collana dei casi 51
Ho conosciuto e amato Richler con quel capolavoro ironico e dissacrante che è La versione di Barney (sempre per Adelphi). Ho voluto acquistare altro di lui, al tempo, tra cui questo libro che narra della passione dell'autore per lo snooker (il titolo originale è: On Snooker: The Game and the Characters Who Play It), una specialità del biliardo che si gioca su un tavolo più grande. Solo negli ultimi anni questa disciplina si è fatta conoscere al di fuori del Regno Unito e di altri paesi del Commonwealth e per questo forse il traduttore ha scelto un termine generico. Tra racconti autobiografici e dati statistici, tra bevute e commenti giornalistici, tra grandi personaggi dello sport e scrittori che hanno amato lo snooker, Richler ci porta in giro per sale fumose, su panni slabbrati o perfetti, e ci fa sedere tra il pubblico, ora educato, ora caciarone, comunque intento a seguire uno sport affascinante ed emozionante come pochi.
GIORNO 61
Victor Sawdon Pritchett, Amore cieco, PB 417
Un ricco signore inglese di nome Armitage è cieco. La sua segretaria, Mrs Johnson, oltre a seguire le incombenze della sua mansione, è chiamata anche ad accudirlo, seguendolo nei suoi spostamenti, leggendogli il giornale etc..
Tra i due nasce una relazione, iniziata con un atto di violenza da parte di Armitage e poi continuata su binari di esplicita convenienza reciproca, fino al formarsi di un nucleo di rudimentale sentimento; sentimento che pare mancasse tra lui e la moglie, che lo lasciò quando la cecità divenne cosa reale come le altre del mondo.
Il racconto è breve (poco più lungo dei due che ho già recensito qui) e da un lato conferma appieno le doti dello scrittore (sintesi e concretezza), dall'altra invera la sua idea di racconto (qualcosa di intravisto con la coda dell’occhio, di sfuggita).
GIORNO 62
Simone Weil, Lettera a un religioso, PB 370
Un libro intimo, direi, la testimonianza di un rovello continuo, di una discussione mai doma he la filosofa si trovava ad avere con se stessa, prima, e con altri interlocutori poi. come il padre Marie-Alain Couturier a cui è rivolto questo testo. Posso essere cattolica, sembra chiedere Weil; o meglio, posso io per quello che sento e giudico, fare parte della Chiesa, con quello che ne consegue e con quello che è richiesto (il battesimo, per esempio)? La lettera svolge fino all'ultimo nucleo questa domanda elencando quelle che sono le convinzioni personali e chiedendo infine se esse sono o meno compatibili e se no, perché, in modo da verificare quanto distante è la filosofa e credente Simone Weil, dall Chiesa e dalla casa dei fedeli. Soprattutto visto quanto di quello che può definirsi verità della chiesa, si trovi in altre religioni e anche in filosofie precristiane (quella di Platone, ad esempio), che se possono essere in certo senso considerate come prefigurazioni della dottrina cristiana, segnano anche il limite a quella idea interna alla Chiesa per la quale essa si considera depositaria unica e unico giudice della verità.
GIORNO 63
Georges Simenon, La Marie del porto, Biblioteca 257
Un altro glorioso e sublime ritratto di (giovane) signora firmato da Simenon. Siamo in un piccolo paese della Normandia, paese di pescatori e basta, di case scure e umide, d'aria pesante e lugubre, di colori grigi e freddi, di sapienza e ignoranza, di caffè che si aprono sulle vie e le piazze ronti a ingurgitare gli uomini, avvinazzarli e risputarli fuori barcollanti nel buio che più buio non è dato a occhi vedere. In uno di questi caffè lavora Marie di cui a un certo punto prende vaghezza un uomo che viene da Cherbourg, di nome Chatelard, benestante, padrone di ristorante e recente aggiudicatario di un peschereccio andato all'asta, al paese. La vede e Marie diventa un chiodo fisso. La chiamano acqua cheta, e sarà il suo contegno misterioso e adolescente a scavare la via che porterà lei e Chatelard a mettersi assieme sotto la luce di un unico, sparuto, lampione.
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